CONCERTO PER ORGANO E VIOLINO

(PAGINE IN AGGIORNAMENTO)

 

PROMESSA MANTENUTA

INAUGURAZIONE DELL'ORGANO ANTICO DOPO IL RESTAURO

INVITO

Il 23 giugno 2018, giorno del compleanno di DAVIDE GAETANO D’ACCOLTI, nella Parrocchia Maria SS. del Carmine di Conversano, tornerà a suonare l'organo a canne "antico", restaurato, per raccontare diverse storie, per noi meravigliose, senza paura di retorica.

La prima racconta di un giovane di 23 anni, nato il 23 giugno 1993, ucciso in un omicidio stradale, ancora senza giustizia, il 21 febbraio 2016, da un uomo trentenne, alcolizzato, drogato, alla guida di una Golf ad oltre 158 Km/orari, per almeno 25 chilometri contromano, sulla Statale 16.

Davide, pur studiando ingegneria elettronica, amava la musica classica e gli strumenti d'epoca, tra cui proprio quest’organo che aveva potuto toccare, guardare, sperando in un recupero che noi, da buoni adulti, gli dicevo, con il realismo di chi diventando grande, scorda come sognare, impossibile per i costi (oltre €. 70.000) e per le tante altre priorità che in genere ci diamo.

Così Conversano, e non solo, sta perdendo il suo grande patrimonio organaro settecentesco ed ottocentesco (San Benedetto, Santa Chiara, San Francesco, ecc) che potrebbe inserirla, invece in un circuito regionale concertistico in costante crescita ed interesse.

È stato il parroco di questa Chiesa, don Luciano Rotolo, con il suo collaboratore, nonché amico di Davide avv. Domenico Castellaneta, a fidarsi di lui e a consentirgli di "mettere" le mani e il cuore su questo bello strumento musicale.

Poco dopo la perdita di Davide, noi, la sua famiglia, avevamo la necessità di cercare le sue tracce nel mondo e così, anche perché inviatati da don Luciano, ci siamo trovati di fronte a questo organo ormai ridotto quasi a rudere: tarlato, smontato, con canne spezzate, e pezzi lignei deteriorati, sporco; era talmente brutto da poter apparire una rappresentazione della nostra concezione di morte.

Solo gli occhi innamorati di un giovane, erano capaci di vedere oltre, e noi, anche con l'Associazione Musicad'incanto fondata per realizzare i suoi sogni, tra cui quello di impegnarci perché anche al sud, si possa vivere di cultura, dovevamo accettare la sfida della morte stessa, che con il limite del tempo pretende anche l'oblio.

Abbiamo così assunto l'impegno di farci carico del restauro come metafora di speranza di resurrezione: quando hai dentro di te il senso d’inutilità e di morte, prenditi cura; basta solo non aver paura, non chiedere ma dare, donare il nostro prenderci cura e scopriremo che già solo questo può bastare perché ciò che appariva inanimato e corrotto, possa tornare a vivere e, forse, anche raccontarci un suono di bellezza.

La seconda storia, racconta che è possibile ciò che razionalmente riteniamo impossibile. Che c'è un messaggio, anche evangelico, cui pochi prestano attenzione: bisogna essere migliori, ma non sempre ci riusciamo. Quell'uomo di 2000 anni fa ci dice, con la sua tenerezza: non ti scoraggiare, letteralmente, quando tutto ti sembra impossibile e vorresti solo scomparire, non ti dividere dal tuo cuore.

L'impresa economica per noi era impossibile, immensa; a maggior ragione che per pretendere almeno l'attenzione dello Stato perché Davide abbia non vendetta, ma giustizia, siamo arrivati a rifiutare anche l'ipotesi di risarcimento. Per inciso, sembra che sia servito a poco, il processo, ancor prima delle vicende del Tribunale di Bari, alla prima udienza significativa di maggio è stato rinviato a fine novembre per l'impegno del giudice crediamo, per un corso di formazione o un convegno.

Invece si sono manifestate altre meraviglie: il Vescovo, con don Luciano, ci accorda la scelta di richiedere alla CEI il cofinanziamento del 40% del costo, rinunciando ad altre possibilità, Mons. Galantino, presidente della CEI, che incontriamo casualmente in una Pieve in Provincia di Arezzo, ci riconosce e ci racconta di come gli hanno raccontato la storia di Davide, e tanto gli è bastato per assicuraci l'interesse della CEI.

Il resto della somma sono i risparmi di Davide, della sua famiglia, di tante persone che hanno voluto esserci vicini e percorrere con noi, un tratto di strada, di quella via che mi piace chiamare della Resurrezione. Tante donazioni, anche aiutate da una serie di iniziative come quella di regalare un libro a chi, nelle piazze conversanesi, nel periodo di Natale, ci donava una qualsiasi somma (anche per stimolare l'interesse alla lettura). Momenti di lacrime per noi, pensando che eravamo lì a chiedere un contributo per un sogno di nostro figlio, ma non dolorosi, teneri, come la tenerezza di queste persone che ci sono state vicine. È possibile anche su questa terra, un angolo di Paradiso, e questo ci ha insegnato che non è indifferente il modo in cui noi viviamo per renderci questa vita, spesso dura, anche dolce e leggera.

Alla fine il miracolo si è realizzato: l'organo il 23 giugno si inaugura e tutto il dovuto è stato pagato.

Ma oltre alla vicinanza a Davide, tante persone hanno voluto raccontare anche un'altra storia: nonostante le difficoltà economiche dei nostri tempi, sono disposte a sacrifici perché la nostra storia, in questo caso passa per un organo a canne antico, non si perda, non soccomba al tempo e all'indifferenza.

È un bel segnale per una città, sapere che non si vuol perdere un legame con chi ci ha preceduto e nello stesso tempo volere sempre, ogni giorno, rinascere.

Ultima storia che vi vorremmo raccontare, è che l'organo antico, finora di ignoto autore e storia, nel restauro eseguito dalla bottega organare di Nicola Puccini coadiuvato per la cassa dalla dott. Elisabetta Longo, ha ritrovato il suo autore ed il suo tempo.

Riscopre di essere stato realizzato dalla bottega di Pietro de Simone con inizio nel 1792 e termine nel 1793, ovvero già inaugurato 200 anni giusti, prima della nascita di Davide.

200 anni di musica, almeno 60 anni di silenzio ed abbandono che terminerà proprio il 23 giugno.

Sarà una data di ritorno in vita, suonato con i mantici, come la prima volta, a indicare che nulla, anche se ci appare lontano, come i nostri cari che non ci sono più, può scomparire se noi non diventiamo indifferenti.

Nella serata un concerto eseguito dall'organista Giuseppe Colonna che, al di là dei meriti concertistici, e comunque ha già un bel curriculum musicale, è un giovane del nostro sud, è un amico di Davide, pellegrino con lui, nelle nostre caldi estati passate, nella provincia barese, alla ricerca di accoglienza presso Chiese e conventi ancora possessori di organi antichi. Spesso allontanati da gelosi custodi di un patrimonio comunque inutilizzato e sempre più decadente, a volte, come da don Luciano Rotolo, accolti.

Credo che per Conversano, per tanti appassionati, certamente per Davide, il 23 giugno sarà un gran giorno: un organo settecentesco che torna all'antico splendore, senza intervento alcuno dello Stato, ma solo per la partecipazione di persone sensibili e mai rassegnate.

Per questo all'inaugurazione non è stata invitata nessuna autorità, sperando comunque che vengano solo come semplici, ma, così come i tanti che ci sono stati vicini, straordinari cittadini.

Ci sono dilungati, rubandovi forse tanto tempo e così, se mai ci sarà occasione, ci riserviamo, se vi interssa, altre pagine dove raccontarvi le altre storie accadute dal 21febbraio 2018, quando promettemmo a Davide di fargli questo regalo di compleanno.

Promessa mantenuta, per questo il titolo della serata:" Note promesse".

Infine, cosa chiediamo.

Di starci vicino; di darci quella carezza che la vita sembra averci voluto negare, per darci la sensazione che Davide e la sua storia siano ancora vivi, utili, civilmente utili.

Ci sarebbe di estremo conforto e aiuto, anche per le sfide future che intendiamo intraprendere, riuscire a far conoscere questa storia, a diffondere l'evento inaugurale e le sue motivazioni, valide per noi, ma offerte a tutti perché possa essere momento di riflessione anche per la propria vita, per i propri dolori, per i propri distacchi.

A diffondere la conoscenza di un mondo che nell’indifferenza, può sembrare passato, ed invece ha tanto da raccontarci.

Prendiamoci cura, del mondo, di noi, degli altri. Dobbiamo percorrere la nostra strada fino in fondo, con leggerezza, che è diverso da superficialità, portando con noi e sapendo discernere solo l'essenziale. In questo modo, in fondo, non moriremo mai.

Ci piacerebbe infine avervi con noi in questa serata del 23 giugno, ci piacerebbe che possiate diffondere e stimolare la partecipazione all'inaugurazione dell'organo restaurato, ci piacerebbe che chi vuole, possa seguire, come e quando può, dal 17 giugno, i lavori di messa in opera del cantiere organaro, con il ritorno di tutti i pezzi restaurati nella bottega di Pisa da Nicola Puccini.

Vi ringraziamo per quello che avete fatto, per quello che potrete fare, per noi, per Davide e spero per tanti, ridando vita a quest’organo, compreso il coraggio di essere giunto al termine di questa lettera.

Titolo

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L'organo settecentesco, in cornu evangelii, della Parrocchia Maria SS.ma del Carmine in Conversano

CONTENUTI DEL SITO

IN QUESTO SITO WEB POTRETE SCOPRIRE LA BELLEZZA NASCOSTA DI UN ORGANO BAROCCO, IN UNA SPLENDIDA CHIESA DI CONVERSANO, SEGUIRE ALCUNE FASI DEL SUO RESTAURO, SCOPRENDO LA METAFORA DELLA NOSTRA RINASCITA, POSSIBILE OGNI QUALVOLTA, SVELATA LA NOSTRA FINITUDINE, DOBBIAMO FARE I CONTI CON I NOSTRI DOLORI, LE NOSTRE POCHEZZE, LE PICCOLE E GRANDI SCONFITTE.

E' UN SITO CHE VUOLE ESSERE POSITIVO, PERCHE' VUOLE CONVINCERE CHE LA MORTE, OSSIA TUTTO CI0' CHE CI SPAVENTA PERCHE' NON POSSIAMO CONTROLLARE, E' SOLO LA PENULTIMA PAROLA DELLA VITA.

L'ULTIMA, CHE VOGLIAMO SCRIVERE PER L'ORGANO, MA ANCHE PER NOI, PER UN NOSTRO SENTIMENTO, PER UNA PERSONA CARA PERSA, E' RESURREZIONE.

POTREMO POI SCOPRIRE UN RAGAZZO DI 23 ANNI CHE CI HA LASCIATO PERCHE' SI E' SCONTRATO CON CHI NON AMAVA IL RISPETTO DELLA VITA SUA E DEGLI ALTRI, NON COGLIEVA LA BELLEZZA DEL CREATO.  UBRIACO E DROGATO, GUIDAVA CONTROMANO SULLA SUPERSTRADA 16 BIS. UN UOMO CHE E' DIVENTATO ASSASSINO, COMPLICE LA DISTRAZIONE DEI SUOI GENITORI E L'INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI PER PREVENIRE GLI OMICIDI STRADALI.

SONO I GENITORI DI DAVIDE, SUA SORELLA, I SUOI AMICI ED UN'INTERA COMUNITA' CHE REALIZZANDO IL SUO SOGNO, VOGLIONO ANCH'ESSI PERCORRERE UNA STRADA VERSO LA RINASCITA, COLTIVANDO LA SPERANZA CHE NON TUTTO TERMINI QUI.

UN BACIO A DAVIDE GAETANO D'ACCOLTI, UN BACIO A QUESTO BEL RAGAZZO: ASCOLTANDO IL SILENZIO, LA SUA MUSICA, LE SUE MANI CHE RECUPERANO ANTICHI STRUMENTI, LA SUA BIRRA FATTA IN CASA, LE SUE TREPIDAZIONI PER IL PROSSIMO ESAME UNIVERSITARIO, PER I SUOI "NO" AI RITUALI IMPERANTI, GUARDANDO UN CIELO STELLATO, CURANDO LE ROSE PICCOLE E RAMPICANTI, CONVERSANDO CON GLI AMICI, AMANDO LA PERSONA  AMATA SENZA NASCONDERE L'ANIMA PROFONDA, SERENAMENTE.

QUANDO L'ORGANO, CHE APPARIVA MORTO, POTRA' FARCI SENTIRE LA SUA VOCE, FORSE AVREMO SCOPERTO CHE LA MORTE E' VERA SOLO QUANDO SMETTIAMO DI PRENDERCI CURA DI NOI, DEGLI ALTRI E SOPRATTUTTO DI COLORO CHE PENSANO DI POTER BASTARE A LORO STESSI.

UN BACIO A SUA SORELLA CHE POSSA PERCORRERE LA SUA STRADA NON DA SUPERSTITE, MA IN COMPAGNIA DI CHI NON INVECCHIERA' MAI.

ED UN BACIO A TUTTI I GIOVANI CHE VOGLIONO FARCELA, CON IMPEGNO, SACRIFICIO, GIOIA: CHE NOI TUTTI SAPPIAMO ESSERGLI VICINI CON GENEROSITA' ED ALTRUISMO.

LORO SONO IL FUTURO, MA NOI DOBBIAMO PRENDERCENE CURA, SIANO O NO NOSTRI FIGLI DI CARNE.